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Google lascia Google Plus: amore finito, ma restano amici

Google si arrende e abbandona Google Plus al suo inesorabile declino. Anche se, spiegano da oltreoceano, il social non morirà, ma verrà potenziato come luogo in cui condividere interessi comuni. Insomma, l’amore è finito, ma l’amicizia rimane.

Dai, non esageriamo.

Torniamo ai fatti.

D’ora in poi non sarà più necessario possedere un account del social per navigare nel mondo Google, YouTube compreso.

“Abbiamo dovuto ripensare alle nostre scelte” scrive sul blog di Google Bradley Horowitz, vice presidente dei servizi streaming, foto e condivisione, ex capo di Google Plus.

Il distacco non sarà brutale e repentino, ma graduale: “nei prossimi mesi – scrive Horowitz – le cose cambieranno: un account Google, e non sul social Plus, sarà l’unica cosa di cui si avrà bisogno” per utilizzare i prodotti del colosso californiano.

So che alcuni di voi muoiono dalla voglia di cancellare il proprio account Google Plus o quello dei vostri clienti, ma non fatelo, non è ancora il momento (perdereste tutti i servizi Google).

Il distacco dalle funzioni sarà graduale, giusto per provare a farci venire un po’ di rimpianti nel non aver creduto in un social che ha un sacco di potenzialità.

Abbiamo chiesto a Claudio Gagliardini, docente del  della Ninja Academy ed esperto di Google Plus, di commentare questa notizia:

“Google ha semplicemente avvisato che sta andando avanti con il distacco dei servizi precedentemente integrati in Google Plus, primo tra tutti YouTube che, come Google Photo, tornerà ad essere un servizio stand alone. Certo, in linea generale questi ripensamenti non fanno bene a Google e relegano G+ a qualcosa di molto meno impattante di quanto forse non era nei piani iniziali di Big G. Google Plus, lo sostengo da sempre, prima che un social network è un servizio di identità, un social layer di cui Google non può e non potrà fare a meno, se vuole andare nella direzione in cui si sta muovendo e che comprende decine di nuove tecnologie, tutte accomunate dall’utilizzo della rete mobile e da un’esigenza sociale di fondo”.

FONTE: ninjamarketing.it