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Brand Identity: l’importanza di un nuovo logo e del rebranding

Di norma, un imprenditore non penserebbe mai di cambiare la propria vision aziendale e propria brand identity, soprattutto se gli affari vanno a gonfie vele e il brand è ben posizionato sul mercato. Eppure il rebanding di un’azienda è una delle attività di comunicazione più richieste, insieme alla realizzazione di un nuovo logo.

E non parliamo solo delle piccole aziende. Nel corso degli anni, colossi come Google, McDondald’s, AirBnb, Pepsi hanno modificato più volte la loro immagine, sia per adattarsi alle tendenze di mercato (in realtà sono loro a dettare le tendenze) sia per andare incontro ai gusti del loro target, sia anche per comunicare nuovi valori aziendali.

Ecco perché non bisogna mai aver paura di effettuare un rebranding e dare nuova linfa vitale alla propria azienda: il rebranding non è una rinuncia alla storia passata o un semplice svecchiamento di un logo fuori moda, ma è una strategia di comunicazione incisiva ed efficace per affermarsi o riaffermarsi sul mercato.

Quando e perché fare rebranding

I motivi che spingono un’azienda, grande o piccola che sia, a intraprendere un’azione di rebranding sono diversi, ma fondamentalmente si possono distinguere tre grandi categorie:

  • fusione o separazione di due realità aziendali
  • percezione negativa dell’azienda
  • cambiamento dei valori aziendali o discordanza tra la brand identity e il sentimento dei clienti nei confronti del brand

Se due aziende si fondono, è indispensabile creare una nuova brand identity e un nuovo logo che unisca i valori fondamentali di entrambe le realtà. In alcuni casi, si crea qualcosa di completamente nuovo, mentre in altri si mantengono alcune caratteristiche fondamentali dell’uno e dell’altro logo, che comunicano così ai clienti perfetta sinergia.

Quando invece l’azienda viene percepita negativamente dal target di riferimento, o il suo marchio è associato ad un valore negativo, l’azione un nuovo logo non basta, ma è necessaria un’azione di rebranding a 360°. Un esempio? Il rebranding di McDonald’s nato dal desiderio del colosso del fast food di liberarsi dell’immagine negativa di catena di cibo spazzatura. L’iconica “M” è rimasta la stessa, ma lo sfondo rosso è stato sostituito dal colore verde, simbolo di un’azienda più green e salutare. A questo restyling del logo sono seguite diverse azioni di comunicazione, come l’introduzione delle calorie sul packaging dei prodotti, o l’introduzione di alimenti più salutari nelle ricette. Elementi semplici come un colore o una tabella di valori nutrizionali hanno permesso all’azienda di trasmettere a clienti la nuova brand identity e i suoi nuovi valori, ma senza abbandonare un pezzo della sua storia.

Come fare rebranding in modo efficace

Il caso di McDonald’s è uno dei più esemplificativi di come fare rebranding in modo efficace, coinvolgendo tutti gli aspetti della brand identity.

I clienti che scelgono la nostra agenzia per la creazione di un nuovo logo non ottengono solo una immagine grafica da stampare sulla carta intestata o da inserire sulla copertina di Facebook, ma un rebranding totale dell’immagine, un cambiamento che abbracci con armonia il vecchio e il nuovo, dando ai clienti un senso di continuità e coesione.

La prima fase del processo di rebranding è quella strategica: si ragiona sul perché si è scelto di creare un nuovo logo, su quali sono tendenze del settore e quali sono i nuovi valori da comunicare. È una fase delicata, forse la più importante, che facciamo in sinergia con l’azienda. Una volta identificati i nuovi valori e il nuovo target, si analizzano tutti gli strumenti e i canali su cui agire e si delinea un piano strategico di rebranding.

La seconda fase è quella creativa, dove i nostri graphic designers mettono in campo le loro risorse tecniche e creative per tradurre in immagini la nuova identità aziendale. Grazie alle solide conoscenze dei principi grafici e dei trend di mercato, realizzano un logotipo in grado di comunicare visivamente la nuova brand identity. Anche questa fase è molto delicata: il logo infatti è lo strumento per esprimere graficamente la brand identity aziendale, l’oggetto visivo con cui i clienti identificano il brand. I loghi di alcuni marchi sono così famosi e così impressi nell’immaginario collettivo che spesso non hanno nemmeno bisogno del nome del brand per essere identificati (esempi immediati sono senza dubbio il simbolo della Nike o di McDonald’s).

La terza fase è quella del rebranding completo, ossia adattare il nuovo logo e la nuova identità aziendale a tutto il materiale, on line e off line. Ma, come detto in precedenza, non ci limiteremo alla sostituzione del vecchio luogo con quello nuovo: l’intera immagine coordinata verrà riadattata alle nuove esigenze, il tone of voice verrà aggiornato su tutti i canali, persino negli allestimenti, cosicché i clienti possano percepire il cambiamento globale dell’identità aziendale.

Pensi di aver bisogno di un rebranding? Affidati a noi!